Acquerello alla zucca e cicoria catalogna

By pane&marmellata - ottobre 30, 2013


.:Les feuilles mortes - The Charlie Biddle Trio  :.
 

Un risotto come omaggio all'autunno e ai suoi caldi colori giallo-aranciati che, con mille sfumature, tingono, non solo le foglie degli alberi che pian piano si adagiano per terra, ma anche l'ortaggio simbolo di questa stagione, la zucca. Una zucca deliziosa, la prima che abbiamo raccolto, una manciata di cicoria catalogna a controbilanciare il dolce della zucca e un riso particolare che era tanto che volevo provare, il riso Acquerello (un profumato riso carnaroli extra del vercellese che viene invecchiato un anno ed è famoso anche perchè è usato da grandi chef. Io l'ho preso solo per curiosità e ho comprato la lattina più piccola da 250 g visto che serve quasi un mutuo per acquistarlo (costa 14 € al kg, un prezzo non propriamente economico!!!))...il risultato??? Un risotto buono, buono, buono!!!

Risotto alla zucca e cicoria catalogna



Ingredienti:
  • 160 g di riso Acquerello
  • 140 g di zucca pulita
  • Una manciata di cicoria
  • Un pezzetto di cipolla
  • Uno spicchio d’aglio
  • Un rametto di rosmarino
  • 2 foglie di salvia
  • Una foglia di alloro
  • Una manciata di Pecorino di Pienza grattugiato
  • Brodo vegetale q.b.
  • Sale qb.
  • Olio evo q.b.

In una padella rosolare in filo d’olio evo l'alloro, l’aglio schiacciato, il rosmarino, la salvia e la cipolla tritate. Aggiungere la zucca e fare cuocere una decina di minuti circa. Unire anche il riso e la cicoria tagliata a striscioline e portare a cottura aggiungendo quando necessario del brodo vegetale. A fine cottura, salare e mantecare con il pecorino grattugiato. 

Lo sapevate che la cicoria…

... viene anche chiamata «bruttona» ed è una pianta originaria del bacino del Mediterraneo apprezzata da millenni? Seimila anni fa la si citava per le sue proprietà curative nel celebre papiro egiziano Ebers. Dioscoride la consigliava per i disturbi allo stomaco e soprattutto come aiuto per la digestione. A Roma Galeno la considerava un toccasana per il fegato, mentre Plinio le attribuiva proprietà rinfrescanti. Nelle credenze popolari germaniche era invece considerata una pianta con poteri magici: aiutava in amore, spezzava incantesimi, faceva diventare invisibili e invulnerabili. Per ottenere questi effetti bisognava dissotterrare la radice nel giorno di San Pietro e Paolo utilizzando un pezzo d’oro o delle corna di un cervo. Fin dal XVII secolo la cicoria è usata come alimento, e, a partire dal XVII secolo, divenne anche un surrogato del caffè. Nel 1806 Napoleone impose il divieto di  importare prodotti provenienti dall’Inghilterra e dalle sue colonie, e questo favorì la diffusione del caffè di cicoria fino a che venne tolto il blocco e la pianta fu messa da parte. Durante le due guerre mondiali, però, tornò di nuovo ad essere molto utilizzata a causa dellla scarsità di molti generi alimentari.
fonte: il Web

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